Presentato il dpcm Natale, il premier Giuseppe Conte deve fare i conti con le critiche legate agli spostamenti. Possibile una deroga per i piccoli Comuni.
Presentato il decreto spostamenti e il dpcm di Natale, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte deve fare i conti con l’ala meno rigorista della maggioranza che non ha digerito lo stop allo spostamento fuori dal Comune nelle giornate del 25 e del 26 dicembre e del 1 gennaio.
Di seguito il video della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Dpcm Natale e Spostamenti, resta il nodo dei piccoli Comuni
A fare rumore, oltre alla protesta nata in seno alla coalizione di maggioranza, è l’appello non ascoltato del Comitato Tecnico Scientifico, che aveva invitato il governo a prendere in considerazione una deroga per gli spostamenti dai piccoli Comuni. Deroga che il governo non ha concesso, almeno per il momento.
La FAQ potrebbero introdurre piccole deroghe ‘al limite’
Fatti il decreto e il Dpcm, le carte in tavola potrebbero cambiare – di poco – con le FAQ e, ossia i chiarimenti che saranno pubblicati sul sito di Palazzo Chigi nei prossimi giorni,e con un nuovo intervento del governo.
Le FAQ sono le ormai note risposte alle domande frequenti che possono sciogliere gli ultimi dubbi e correggere parzialmente il tiro, evitando così che i residenti di piccole frazioni restino imprigionati nei giorni di festa, senza poter percorrere pochi metri o una manciata di chilometri che li separano dal ristorante più vicino. Solo perché dovrebbero scavallare il confine comunale.
A Natale consentiti gli spostamenti ‘necessari’. Poi c’è il caso dei partner lontani
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in occasione della conferenza stampa, ha deciso di non addentrarsi in questo terreno scivoloso, preferendo fare riferimento ad altre deroghe legate agli spostamenti.
Il premier ha specificato, ad esempio, che sarà sempre possibile spostarsi per motivi di necessità, e l’assistenza ad una persona anziana rientra in questa casistica. Inoltre è consentito il ricongiungimento di coppie che vivono in luoghi diversi, quindi tecnicamente non conviventi. Questo a fronte della raccomandazione a non ricevere persone non conviventi nei giorni di festa.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del dpcm Conte ha voluto ricordare alcuni dei casi che rientrano nella categoria di spostamenti necessari. Poi ha voluto rassicurare le coppie non conviventi, o almeno non conviventi in pianta stabile per motivi di lavoro, ad esempio.
“Ci si potrà sempre spostare per casi di necessità e ricorre in questo caso anche l’iniziativa di prestare assistenza a persone non autosufficienti. È sempre consentito il rientro dove si trova il domicilio o la residenza o dove è la propria abitazione, dove si abita con continuità o periodicità. Questo consentirà il ricongiungimento di coppie lontane per motivo di lavoro ma che convivono con una certa periodicità“.
Di fatto resta da capire in che modo gli uomini delle Forze dell’Ordine possano controllare una relazione tra due persone non formalizzata dal punto legale. Chiariamo ogni dubbio. Il ricongiungimento di partner e famiglie lontane è un diritto che non doveva e non può essere prevaricato. Ma inevitabilmente allarga le maglie dei controlli e delle restrizioni scaricando parte delle responsabilità sul buon senso degli italiani.